Grazie alla Legge di Bilancio è possibile beneficiare di una detrazione fiscale del 50% o del 65% per l’acquisto e l’installazione di una stufa a pellet. Vediamo nei dettagli come funziona l’ecobonus stufe a pellet 2021, modalità e requisiti.
Stufe a pellet e risparmio energetico
Le stufe a pellet rappresentano un’alternativa efficace e sostenibile per riscaldare la propria casa, ottenendo un importante risparmio energetico ed economico. Il pellet è infatti un prodotto naturale che presenta un alto potere calorifero e bassi livelli di emissioni di C02.
Il vantaggio del pellet è il suo alto rendimento in termini di combustione, pari a quasi il 90%, ciò significa che il 90% del pellet che viene bruciato si trasforma in potere riscaldante annullando quasi completamente gli scarti: queste caratteristiche rendono il pellet il combustibile ecologico per eccellenza.
Per risparmiare sul riscaldamento una soluzione è quella di scegliere un fornitore in linea con le proprie esigenze di consumo con il quale sottoscrivere un’offerta luce e gas più vantaggiosa. Se invece il contatore del gas non fosse presente è necessario fare la richiesta di allaccio delle utenze. Se stiamo per traslocare in una casa dove il contatore risulta attivo dovremo fare richiesta per una voltura delle utenze con la quale andremo a modificare i dati dell’intestatario delle utenze. Nella nuova abitazione dovremo inoltre verificare la copertura della fibra prima di sottoscrivere un contratto internet domestico.
Detrazioni 2021 per l’acquisto di una stufa a pellet
La stufa in pellet rappresenta una soluzione di grande beneficio per l’ambiente, per questo la Legge di Bilancio ha proposto una detrazione fiscale per chi vuole acquistare o installare una stufa a pellet. In particolare l’Ecobonus stufa a pellet 2021 prevede una detrazione del 65% o del 50% per l’acquisto e l’installazione di stufe a pellet. Entrando più nel dettaglio la percentuale di sconto Irpef dipende dal tipo di detrazione fiscale:
- se l’acquisto della stufa a pellet avviene nell’ambito di una ristrutturazione edile si accede al bonus ristrutturazione al 50%;
- se l’acquisto della stufa a pellet avviene nell’ambito dei lavori di ristrutturazione effettuati per migliorare l’efficientamento energetico della propria abitazione, allora si ha diritto alla detrazione del 65%.
Detrazione 50% stufe a pellet
La detrazione fiscale del 50% sull’acquisto di una stufa a pellet spetta a tutti coloro che decidono di acquistare la stufa nell’ambito di interventi di ristrutturazione edilizia.
Questa prima modalità di agevolazione è compresa nel il bonus ristrutturazione 50%, relativo allo svolgimento di lavori per rinnovare l’abitazione. In questo caso lo sconto Irpef del 50% è detraibile in 10 rate annuali su una spesa massima di 96 mila euro.
Ecobonus 65% stufe a pellet 2021, come funziona
Se l’acquisto di una stufa a pellet avviene nell’ambito di un progetto di ristrutturazione atto ad aumentare l’efficienza energetica, la detrazione è inserita nel quadro del cosiddetto Ecobonus e lo sconto Irpef è pari al 65% a patto che il rendimento energetico così ottenuto sia superiore all’85%. In questo caso l’agevolazione fiscale prevede una detrazione del 65% fino a un massimo di 30.000 euro ripartita in 10 rate annuali di pari importo. É possibile detrarre l’acquisto della stufa, l’installazione e la dismissione del precedente impianto di riscaldamento.
Per poter beneficiare della detrazione al 65% è necessario:
- Utilizzare un mezzo di pagamento tracciabile,
- l’installazione della stufa deve essere effettuata da un tecnico specializzato che rilascerà regolare fattura
- presentare l’apposita documentazione all’ENEA entro 90 giorni dal termine dei lavori.
Inoltre, per aderire all’Ecobonus al 65% è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
– la stufa deve avere un rendimento utile nominale minimo conforme alla classe 3 della norma europea EN 303-5, ovvero superiore all’85%;
– non superare determinati limiti di emissione stabiliti dal Decreto Legislativo 152/2006 oppure dalle delibere regionali
– utilizzo di biomasse combustibili ammissibili,
– l’impianto di riscaldamento deve essere già esistente;
– per chi vive in una zona climatica C, D, E oppure F (ovvero le zone d’Italia più fredde), porte e finestre dell’abitazione devono rispettare i limiti massimi di trasmittanza termica.
Lascia un commento