Domanda che si pongono in molti al giorno d’oggi: è meglio il pellet di faggio o il pellet di abete (quest’ultimo spesso acquistato nelle sue due varianti, abete rosso o bianco). Partiamo da un presupposto: non esiste un pellet assolutamente migliore di un altro.
Le essenze tipiche del pellet sono abete, faggio e rovere, al consumatore spetta la scelta: la cosa migliore è quella di comprare il pellet che meglio di qualsiasi altro si può adattare alla nostra stufa.
Il pellet migliore per la nostra stufa: faggio o abete?
Il miglior pellet in assoluto, a prescindere dall’essenza è comunque sempre quello non chimicamente trattato, il pellet naturale è pertanto una scelta obbligata onde evitare che additivi chimici possano emanare sostanze dannose per l’ambiente e per la nostra salute durante la combustione del pellet.
Detto ciò, Il pellet di abete bianco lo si può considerare un ottimo combustibile, si presta molto bene alla produzione di un buon pellet e soprattutto spesso lo si trova realizzato in paesi con filiere ben controllate e assolutamente certificate.
Il pellet forse più adatto alla stufa a pellet secondo il nostro modesto parere è comunque quello di faggio chiaro, un pellet che si presta ottimamente alle stufe a pellet proprio perché dalla sua ha davvero residui di cenere molto contenuti.
Approfondimento sul pellet prestagionale
Per ultimo, da non sottovalutare l’altra variante, il rovere. Se ne parla meno ma esistono diverse tipologie interessanti e di buon livello anche per quanto riguarda il pellet di rovere; l’unico vero “punto debole” di questa tipologia di pellet è che non è così facile da accendere… ma attenzione, una volta che entra in combustione dura di più degli altri. Sottolineiamo anche di valore le combinazioni faggio + abete, anch’esse da prendere in considerazione.
Approfondimento sul pellet austriaco
Scegliere il Pellet accuratamente
Come riconoscere un buon pellet di qualità
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Milko Pellegrino says
Questo video non è un tutorial, ma uno sponsor per il pellet di faggio. Si nasconde infatti 2 cose essenziali:
1 – l’abete, specie quello bianco, lascia meno ceneri e scorie, quindi la stufa più pulita a fine combustione;
2 – il grande difetto delpellet di faggio (come del rovere e del castagno) è che rovina proprio i crogioli e le paratìe di combustione delle stufe, siano essi in ghisa o altro metallo che in refrattario: le arrugginisce, ne estrae l’ossigeno dall’ossido, disintegrando il materiale a contatto col calore e i fumi, oltre a rendere il vetro così scuro e sporco che, a a lungo andare, non può più essere pulito.
Valter says
Perché il pellet di abete va bene e la legna di abete per caminetto no?